Sakra Blok Zona boulder

Sakra Blok Zona boulder
La gita
giolitti
0 Novembre 18, 2006
Accesso stradale
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(dagli archivi del sito cuoredipietra)

Ci troviamo sotto la Sacra di S. Michele in bassa val SUSA, zona da anni rastrellata da climber alla ricerca di un qualunque pezzo di roccia, ricerca che da oltre 20 anni ha prodotto un’infinità di mini-settori e un numero incalcolabile di blocchi. Già il grande Giancarlo Grassi ai suoi tempi aveva pulito e scalato passaggi su blocchi, una guida molto accurata ne descriveva l’ubicazione e il tipo di passaggi, con illustrazioni e foto di movimenti giudicati all’epoca quantomeno avveniristici. In bassa Valle ogni blocco scoperto riporta rigorosamente alla partenza dei passaggi un bollino rosso, che Giancarlo verniciava con precisione tondinea, antesignano dei bollini numerati che oggi troviamo sui pannelli.

Poi il mondo del sassismo è svanito, lasciando agli anni 90 lo spazio per le realizzazioni in falesia, la resistenza e la lotta contro la ghisa avevano avuto la meglio, e chi frequentava ancora quei massi era etichettato come uno che non ci capiva molto in fatto di scalata. Come un miracolo, in un istante, lo stile e la ricerca degli arrampicatori più raffinati si rigetta nuovamente sui blocchi: nuovi movimenti, prese tutte naturali, ambiente meno sportivo e più giocoso sono la miscela vincente della nuova era del sassismo, e in Valle tutti i vecchi blocchi vengono rivisitati in chiave moderna, gli strapiombi si fanno salire, le lisce placche diventano terreno di divertimento, e il numero di seguaci aumenta vertiginosamente, tutto ciò condito dall’avvento dei crash-pad, senza i quali probabilmente molti adepti non aderirebbero così volentieri alla nuova tendenza verticale. Il problema principale si crea subito: nuove strutture, non unte da 20 anni di cammellaggio, piatte sotto i blocchi, strapiombanti, in un bel posto e comode, raggiungibili in massimo 20 minuti dalla città… Già, siamo sempre più viziati, e il nostro allenamento 12,30-14,30 invernale e 18,30-20,30 estivo, forse l’unica cosa ad essere puntuale nella vita di uno scalatore, lo vogliamo il più comodo e bello possibile, senò…pannello.

E’ vero che in Valle zone boulder molto belle, Chiomonte in primis, sono venute alla luce piuttosto rapidamente, ma rimangono comunque lontane da Torino, chi lavora, in settimana, non c’è la fà proprio.
In quest’andi dilemmatica, due marpionissimi della Valle, Mauro Menegolli e Franco Rebola, a dire il vero neanche troppo blocchisti, proprio dove nessuno immaginava scoprono e puliscono un posto bellisimo, comodo, anzi il più comodo; strapiombi, tetti, ribaltamenti, placche, passaggi alti, bassi, traversi e grottini, insomma tutto ciò che si può sognare in una boulder area lì lo trovate, cadute sul manto erboso e comunque sempre piatto, roccia compatta, grettoluta, ma non tagliente. Il duo inizia a provare e liberare passaggi, ma si vuole mantenere il luogo segreto, nelle vicinanze sorgono delle cascine e i contadini non amano orde di blocchisti che calpestano i loro prati. Si crea così un gruppo di afecionados del sito, molto ristretto, con alcuni scalatori che sono assolutamente il riferimento in zona e non solo, Walter Vighetti, Paolo Leoncini e Andrea Bianchi liberano flash o in pochi tentativi i passaggi provati magari una settimana da altri climber frequentatori del sito, nasce così un ‘ambiente molto costruttivo basato sul rispetto e il confronto; ogni passaggio ha la sua storia, si conosce perfettamente ogni evoluzione e progresso di chi lo ha liberato o ripetuto. La preghiera che si rivolge a chi vuole andare a ripetere i passaggi è semplicemente di osservare il massimo dell’educazione nei confronti degli abitanti e dei contadini del luogo, onde evitare la chiusura del sito, e naturalmente di rispettare l’ambiente, però sul serio, non fregatevene e cercate di NON ABBANDONARE NESSUNA cosa che possa danneggiarlo!

Relativamente ai boulder, è difficile consigliarne qualcuno di particolare, sono tutti belli, mai banali, più di tenenza che di metodo, ma diciamo che IL CARNEFICE partenza in piedi può senza dubbio essere considerato un 7a tra i più belli in Valle, così come il traverso di GIAMAICA, un 7B di Menegolli, che, come disse Andrea Branca …”ragazzi, sono entrato nel tunnel..” poichè è veramente entusiasmante; CARLA FRACCI e FIBI, 7b+ e 7b, sempre del geniale Menegolli, sono da non perdere, IL CARNEFICE da seduti 7B+, all’inizio sembrava durissimo, poi Gianluca Furiozzi in una settimana di tentativi lo libera, si parlava di 7c, ma il Vighetti lo disintegra in 3-4 tentativi, seguito da Bianchi e Leoncini…
Nei gradi medio-facili LENIN la fà da padrone, bisogna essere dinamici e sciolti, un bellissimo 6B+ di Rebola. MANO DESTRA, 7B+ di Andrea Bianchi ha fatto innervosire non pochi campioni nostrani, si cade allungandosi alla presa d’uscita, sembra di averla già conquistata…e puntualmente la sbagli! Il grado 8, qui a Caprie, è appannaggio del traverso di GIAMAICA, che ha iniziato ad allungarsi sempre di più, prima dalla tacca dietro lo spigolo ,diventando 7c, poi dall’estremità destra del blocco, 7c+, poi aggiungendo un movimento alla fine, probabile 8A; il tutto ad opera di Leoncini, Vighetti, Furiozzi e Bianchi, e a questo punto non poteva mancare l’andata e ritorno, consigliabile a chi adora la resistenza su piatti, 7c+ ad opera di Gianluca Furiozzi.

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