Stupenda gita in un ambiente eccezionale, selvaggio e maestoso insieme. In considerazione del notevole dislivello da percorrere abbiamo pernottato presso l’accogliente Rifugio Nacamuli, raggiunto il 15 agosto dopo circa tre ore di tranquillo cammino su sentiero. Solo l’ultimo tratto è su sfasciumi e pietroni. Il mattino successivo sveglia di buon’ora e, in quattro cordate, abbiamo raggiunto il Col Collon e poi attraversato il ghiacciaio del Mont Collon aggirando abbastanza facilmente i profondi crepacci. La Becca d’Oren si è quindi presentata improvvisamente ai nostri occhi come una piramide di ghiaccio scuro, apparentemente inviolabile. Tuttavia avvicinandoci al ripido pendio ci siamo resi conto che era comunque possibile salirlo senza correre rischi, anche per la cedevolezza dello strato di ghiaccio che consentiva di scalinare adeguatamente. La pendenza nella parte meno verticale da noi affrontata era di circa 45 gradi. La picca penetrava facilmente nella massa di ghiaccio e neve ed i ramponi scavavano solchi utili ad avanzare in condizioni di sicurezza e senza dover ricorrere a chiodi. Eccezionale il panorama in vetta, un po’ esposta ma raggiunta da tutti con grande soddisfazione. Nel punto più ripido della discesa abbiamo allestito una corda fissa con Piero che ha provveduto all’assicurazione ed è poi sceso in sicurezza sui solchi scavati nel ghiaccio dai precedenti passaggi. Lungo il percorso di ritorno abbiamo avuto qualche difficoltà nel trovare il passaggio giusto tra i crepacci del ghiacciaio, davvero impressionante. Piuttosto lunga la discesa di complessivi 1.700 metri.
Con gli amici G.A.S.A.T.I. del CAI Chivasso.