Sci ripido
Scala di difficoltà
La valutazione di difficoltà utilizzata per gli itinerari di sci ripido si articola su tre valutazioni:
- valutazione dell’ingaggio dell’itinerario
- valore della difficoltà tecnica della discesa
- valutazione dell’esposizione della discesa
Ingaggio
La scala di valutazione esprime l’ingaggio dell’itinerario e la complessità dell’itinerario. Si esprime con numero romano da I a IV secondo la seguente scala:
I | Percorso di discesa di facile individuazione. Ingaggio basso. |
II | Percorso di discesa abbastanza complesso, di non facile individuazione, necessaria una buona conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio medio. E’ utile studiare i passaggi in anticipo. |
III | Discesa complessa e lunga con percorso di difficile individuazione, necessaria una buona conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio elevato. E’ importante studiare i passaggi in anticipo, in quanto i riferimenti sono difficili da prendere. |
IV | Discesa molto complessa e lunga con percorso di difficile individuazione e difficile interpretazione, necessaria una ottima conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio molto elevato. E’ indispensabile studiare i passaggi in anticipo, in quanto i riferimenti sono molto difficili da prendere. |
Difficoltà tecnica
La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l’alto (es. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5 ….) Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita.
Livello 1 | pendii molto semplici e larghi con passaggi singoli mai superiori ai 30°. Dislivello totale inferiore a 800 m. e esposizione nulla. È il classico sci escursionismo breve. |
Livello 2 | pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Il dislivello e l’esposizione possono essere significativi. |
Livello 3 | è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio. Possono essere presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40°-45°. |
Livello 4 | è il cosiddetto sci di canale, o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi (almeno 300 m.) con brevi passaggi fino a 50°. |
Livello 5 | pendii a partire dai 45° molto lunghi con brevi ma significativi tratti ad almeno 50°, o pendii di almeno 45°-50° molto lunghi (almeno 400 m.) |
Esposizione
La scala di valutazione dell’esposizione si suddivide in 4 differenti livelli.
Si parte da alcune evidenze che, a meno di condizioni particolari (es. molta neve fresca, ecc.) sono statisticamente valide ed è bene tenere in grande considerazione:
La prima consiste nel fatto che a partire dai 30° di pendenza è quasi impossibile fermare una caduta su neve ghiacciata;
la seconda che tra 40° e 45° è quasi impossibile frenare una caduta su neve trasformata;
la terza che oltre i 50°, in ogni caso e con qualsiasi neve, la velocità di reazione dello sciatore alla caduta è più lenta della velocità con cui la caduta diventa incontrollabile.
E1 | non ci sono grossi ostacoli e l’esposizione è data dal pendio stesso, uniforme e collegato col pendio sottostante. Tenete presente comunque che un pendio di 30° e un pendio di 55° con esposizione E1 possono comunque avere effetti ben diversi sullo sciatore. | |
E2 | la linea di discesa presenta, ad esempio, una piccola barra rocciosa che, saltata, con comporta un rischio di urto violento. | I larghi canali a S sono un esempio del livello E2. |
E3 | rischio certo di saltare una barra di roccia o sbattere violentemente contro la roccia o il ghiaccio di una terminale, con probabilità alta di impatto molto violento. Mai cadere. | I canali a S stretti e sinuosi, le pareti con crepaccia terminale significativa appartengono a questo livello. |
E4 | presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte ed aperte, con impatto molto violento sicuro. Mai cadere. |
Esempi
Alcuni esempi di riferimento più o meno noti tra il Gran Paradiso e le Marittime:
- Cima della Sueur, Ravin de la Casse: 3.3 E2 su 600 m., max. 40°
- M. Giusalet, vers. N: 4.1 E3 su 300 m., max. 40°-45°
- q. 2800 cresta Las Blancias-Panieris, canale E-NE: 4.2 E3 su 600 m., max. 45°
- couloir S de la Grande Sagne: 4.3 E2 su 400 m., max. 45°
- couloir Davin: 5.1 E1 su 600 m., max. 50°
- Gran Paradiso, vers. Est: 5.2 E3 su 400 m., max. 50°
- Gran Paradiso vers. Nord: 5.3 E3 su 650 m., max. 50°-55°
- Pic Sans Nom, grand couloir NO: 5.4 E3 su 550 m., max. 55°
- Canalone Lourousa: I 5.2 E2
- Monte Matto Canale Cuognè: II 4.2 E2
- Monte Ferra Parete Nord: III 5.1 E4
- Monte Nebius Parete Ovest: III 4.3 E3
- Monte Frioland Parete Nord Est: III 4.3 E3
- Monviso Parete Sud: IV 5.3 E4
- Monte Matto Parete Sud Est: IV 5.2 E4